Il ministero della Salute indiano ha riferito che 412.262 nuovi casi di infezione da coronavirus e 3980 decessi dovuti a COVID-19 sono stati registrati nel paese nelle ultime 24 ore. L'agenzia Reuters ha detto che la seconda ondata della pandemia sta "allagando il sistema sanitario" e si sta diffondendo dalle città al vasto paesaggio.

Quasi metà

L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha affermato nel suo rapporto settimanale che l'India rappresenta quasi la metà dei casi di coronavirus segnalati in tutto il mondo la scorsa settimana e un quarto dei decessi.

La crisi del COVID-19 è peggiore nella capitale Delhi. Tuttavia, come ha sottolineato Reuters, nelle aree rurali dove vive quasi il 70% della popolazione del paese, l'accesso limitato all'assistenza sanitaria pubblica rappresenta una sfida ancora più grande.

"La situazione nelle aree rurali è diventata pericolosa", ha detto Suresh Kumar, coordinatore sul campo presso Manav Sansadhan Evam Mahila Vikas Sansthan (MSEMVS), un ente di beneficenza per i diritti umani. "In alcuni villaggi dello stato dell'Uttar Pradesh, che conta circa 200 milioni di abitanti, nel nord del paese in cui opera questa organizzazione, le persone muoiono in quasi tutte le altre case", ha aggiunto il coordinatore. "Le persone hanno paura, gattonano a casa, hanno febbre e tosse. Hanno tutti i sintomi del COVID-19, ma senza informazioni disponibili, molte persone pensano che sia un'influenza stagionale", ha riferito Kumar.

Il principale consigliere scientifico del governo indiano, K. Vijay Raghavan, ha avvertito di una terza ondata di infezioni. "La fase tre è inevitabile visti gli alti livelli di virus in circolazione", ha detto mercoledì in una conferenza stampa. "Ma non è chiaro quando arriverà (...). Dobbiamo prepararci per nuove ondate" - ha aggiunto.

Il primo ministro indiano Narendra Modi è stato ampiamente criticato per non aver agito prima per sedare la seconda ondata di epidemia. Nelle ultime settimane feste religiose e raduni politici hanno attirato decine di migliaia di persone e sono diventati punti caldi per il coronavirus su larga scala.

L'aumento delle infezioni ha anche coinciso con un drastico calo del tasso di vaccinazioni a causa di problemi di approvvigionamento e approvvigionamento, nonostante l'India sia il principale produttore mondiale di vaccini. "A seguito del calo dei test COVID-19 giornalieri, mercoledì sono stati testati 1,9 milioni di campioni", ha detto su Twitter l'Indian State Medical Research Council.

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